Mi avvio a scrivere questo progetto con il chiaro intendimento di destinarlo ai giovani. Innanzitutto a quelli che lo sono anagraficamente, poi di contorno anche a quelli che conservano ancora un cervello curioso.
Si tratta di passare in rassegna ad una storia di fatti artistici, italiani ed internazionali, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale secondo una progressiva decelerazione. Cose riguardanti tutti i linguaggi espressivi vecchi e nuovi, naturalmente le arti visive, la musica, la poesia, il cinema e chi più ne ha più ne metta. Carrelliamo più velocemente sui fatti più lontani per arrivare con più calma e più attenzione sui fatti dei giorni nostri.
Questa storia nessuno ve la insegna, è troppo calda, è troppo cronaca è troppo viva ancora nel dibattito politico. O forse no. Forse questo periodo storico sta mutando le cose così velocemente da archiviare come passato remoto ciò che era normale soltanto qualche anno fa. Vedremo.
Certamente capiamo meglio l’oggi se sappiamo come ci siamo arrivati, se il mosaico delle nostre conoscenze è sempre più ricco, sempre più vasto e sempre più dettagliato.
Vorrei costruire questo progetto come un Talk Show, dove ognuno di voi mi manda materiale quotidianamente, io lo monto ed in una occasione ci vediamo per parlarne, per discuterne, per litigare o per sbadigliare di fronte ad uno schermo ed un piatto di pasta. Io stavolta curo l’introduzione ma vorrei da una prossima volta essere esclusivamente il conduttore di uno spazio che è una palestra. Soprattutto voi avete bisogno di un luogo destinato alla libertà di pensiero, alla indipendenza di giudizio, al confronto con l’altro e lo sconosciuto, il luogo dove mettere a punto la propria onestà intellettuale. Non è una scuola, non è un modo di vedere le cose che vi insegno perché non ce l’ho ancora. E’ solo lo spazio per la fatica del lavoro di rimettersi costantemente in gioco.
Massimo Catalani
Roma, 29 marzo 2012
“Monumento alla Morte dell’Arte Concettuale”, 1991, pozzolana, calcare, candela
COMUNICATO STAMPA
– quattro giorni interi per raccontare una mostra nello studio dell’artista –
“Bisogna calarsi profondamente nell’amore per la scena della nascita di una opera d’arte e capire sino in fondo il suo sentimento, ancora di più quando si tratta di un quadro brutto: di un cane morto.”Questo è l’incipit di un lavoro propriamente autobiografico che Catalani questa volta realizza mettendo in fila venti anni di quadri “spariti”. Esperimenti, prove tecniche, iniziative estemporanee, lavori che volevano aprire strade che non hanno poi avuto seguito sono raccolte, narrate e messe in mostra, per un intero fine settimana presso il suo studio romano. L’artista riceverà il pubblico per raccontare l’arte sua e quella altrui ma anche per cucinare, apparecchiare, mangiare e bere in compagnia; laverà piatti e sparecchierà la tavola; giocherà a biliardino con gli ospiti che lo vorranno. Insomma qualcosa tra un banchetto artistico ed un baccanale.
Le Edizioni Autarchiche presenteranno il catalogo che dà il titolo alla mostra, con un testo dell’autore e le schede di racconto delle singole storie.
Anno 2012; marmo di Carrara e sabbia vulcanica su base plastica; base in legno naturale; scatola in cartone, sabbia ed acrilico nero; monocolo in plastica e vetro; sale foto-luminescente. Vista dall’esterno con il contenitore sullo sfondo e l’uovo luminescente.
“L’arte nell’Uovo di Pasqua” è un’iniziativa di beneficienza nata nel 2002 da un’idea di Sergio Valente. Questa manifestazione rappresenta uno dei più attesi appuntamenti dedicati alla solidarietà. Ogni anno grazie alla sensibilità di pittori, scultori e designer di fama nazionale ed internazionale uniti dal desiderio di aiutare le persone più deboli e bisognose, vengono raccolte circa 40 opere che hanno come soggetto l’uovo che subisce ogni genere di manipolazione estetica grazie all’utilizzo di tecniche artistiche e di diversi materiali liberamente interpretati dagli artisti. Continue reading “L’Arte nell’Uovo di Pasqua”
La Terra, per alcuni Gea, è l’origine della vita e nell’essere mezzo pittorico diviene luogo prescelto e simbolico del racconto del mondo femminile. Questo progetto è iniziato in una settimana di ottobre macchina fotografica alla mano a caccia d’incontri umani. Momenti spesi con donne rapite al mondo reale e lasciate in se stesse, perché potessero rivelarmi il loro carattere. Una sorta di racconto dell’identità attraverso i lineamenti e la relazione con l’osservatore. Sono tornato nutrito ed eccitato da ogni singolo giorno ed ogni singolo incontro che ha ispirato questo lavoro.
A Montecarlo fino al 15 marzo 2012